Roma, Di Battista accusa Berlusconi di aver rafforzato la mafia

 


Roma – In una dichiarazione che ha scosso il panorama politico italiano, Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle e figura di spicco del panorama populista italiano, ha lanciato un attacco frontale contro l’ex premier Silvio Berlusconi, accusandolo apertamente di aver “rafforzato la mafia” durante la sua carriera politica.     

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Durante un comizio tenuto nella capitale, Di Battista ha puntato il dito contro quella che ha definito “la commistione tra potere politico ed entità mafiose negli anni ‘90”, citando come prova la condanna dell’ex senatore Marcello Dell’Utri – stretto collaboratore di Berlusconi – per concorso esterno in associazione mafiosa. “È inaccettabile – ha dichiarato Di Battista – che un Paese democratico chiuda gli occhi davanti a certe verità storiche. Berlusconi non è stato solo un politico, ma un fattore di rafforzamento del potere mafioso in Italia.”

Le sue parole hanno riacceso un dibattito mai sopito sulla stagione politica segnata dalla cosiddetta “discesa in campo” di Berlusconi nel 1994, periodo in cui, secondo Di Battista, “lo Stato ha ceduto troppo spesso alla logica del compromesso con le mafie, in nome della stabilità politica e degli interessi economici”.

La reazione del centrodestra non si è fatta attendere. Esponenti di Forza Italia hanno definito le affermazioni di Di Battista “diffamatorie” e “strumentali”, accusandolo di voler riacquistare visibilità politica con dichiarazioni shock. Tuttavia, Di Battista ha ribattuto via social: “Non ho bisogno di visibilità. Ho solo bisogno di verità. E la verità, anche se scomoda, va detta.”

L’episodio si inserisce in un clima politico già teso, con il Movimento 5 Stelle diviso tra fedeltà alle istituzioni e richiami al suo spirito originario di lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Di Battista, che ha abbandonato il Movimento nel 2021 proprio per dissenso sulla linea politica, continua a porsi come voce critica contro gli inciuci tra partiti e poteri forti.

Se da un lato le sue parole dividono l’opinione pubblica, dall’altro riportano al centro del dibattito una questione mai davvero risolta: il rapporto tra mafia e politica in Italia. Una ferita ancora aperta nella coscienza collettiva del Paese.


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