Lettera di addio: “Troppo triste per dire addio” Luigi Delneri annuncia il ritiro dal calcio…

Lettera di addio: “Troppo triste per dire addio” Luigi Delneri annuncia il ritiro dal calcio

Roma, 9 maggio 2025 – Con profonda emozione e un velo di tristezza, l’allenatore ed ex centrocampista Luigi Delneri ha annunciato oggi il proprio ritiro dall’attività di allenatore professionista con una lettera aperta indirizzata a giocatori, tifosi e dirigenti. A 66 anni, dopo quasi quattro decenni trascorsi tra panchine di Serie A, B e C e aver lasciato un’impronta indelebile in club come Chievo, Juventus, Atalanta, Sampdoria e Udinese, Delneri ha deciso che è giunto il momento di salutare il calcio giocato per dedicarsi a «nuove sfide di vita e riflessione personale».

 

 

**“Troppo triste dire addio”**

«È con il cuore colmo di gratitudine, ma anche di una malinconia che fatica a trovare parole, che vi comunico la mia decisione di appendere definitivamente la giacca da allenatore al chiodo», esordisce Delneri nella sua lettera, pubblicata sul sito ufficiale dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) e rilanciata dai principali organi di stampa sportiva. «Allenare è stato per me più di un mestiere: una ragione di vita, una scuola di umiltà e di passione. Ma oggi, guardandomi indietro, sento che il tempo delle corse sui campi, delle conferenze stampa febbrili e delle notti insonni per preparare tattiche è giunto a compimento».

 

**Un percorso ricco di tappe e di successi**

Nato a Aquileia nel 1958, Delneri aveva esordito in Serie A da calciatore prima di trasformarsi in uno dei tecnici più rispettati del nostro calcio. Dopo i primi incarichi tra i dilettanti, la consacrazione arrivò con il cosiddetto “miracolo Chievo” (stagione 2001-02), quando la piccola formazione veronese – da lui guidata – sfiorò l’accesso alle competizioni europee, guadagnandosi il soprannome di “Mastini volanti”. Fu l’inizio di una carriera in ascesa che lo portò sulla panchina della Juventus nel 2010, dove pur tra difficoltà ricostruì le basi per il ritorno al vertice bianconero.

 

Nel corso degli anni ha allenato anche Genoa, Hellas Verona, Brescia e Udinese, collezionando promozioni, salvezze insperate e l’ammirazione di intere tifoserie. «Ho sempre cercato di mettere al centro le persone – scrive Delneri – i calciatori prima di tutto, perché senza di loro non esisterebbe il gioco più bello del mondo. Ogni promozione, ogni vittoria ottenuta da sfavoriti, è stata la dimostrazione che con l’impegno e la coesione si possono superare limiti che sembrano invalicabili».

 

**La lettera: parole di affetto e riconoscenza**

Nella lunga missiva, Delneri ringrazia in particolare la famiglia – la moglie Marina e i figli Alessio e Martina – per il sostegno nei lunghi mesi di trasferta e nelle notti insonni. Un ringraziamento caloroso è rivolto anche ai dirigenti: «A tutti i presidenti e direttori sportivi che mi hanno dato fiducia, anche nei momenti più difficili, va la mia riconoscenza. Avete creduto nelle mie idee tattiche e nel mio modo di intendere il calcio».

 

Ai suoi collaboratori tecnici – preparatori, osservatori, magazzinieri – Delneri dedica un passaggio intriso di emozione: «Siete stati la mia seconda famiglia: senza di voi nulla di ciò che abbiamo costruito avrebbe avuto senso». E, infine, i tifosi: «Voi siete l’anima di questo sport. I vostri cori, i vostri striscioni, le trasferte estreme: tutto resterà scolpito nella mia memoria».

 

**Le reazioni dal mondo del calcio**

Subito dopo la diffusione della lettera, numerosi ex calciatori e colleghi hanno voluto esprimere il proprio affetto. Alessandro Del Piero ha pubblicato sui social: «Grazie Mister per aver reso speciale ogni avversario. Un abbraccio affettuoso». Gian Piero Gasperini, suo avversario storico, ha dichiarato: «Un pezzo di storia del calcio italiano se ne va. Con Luigi ho condiviso battaglie e rispetto reciproco: un grande professionista e un uomo di cuore».

 

La FIGC, con una nota ufficiale, ha sottolineato «l’importanza del contributo di Delneri alla crescita del calcio italiano» e annunciato che in estate verrà organizzata presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano una cerimonia di saluto e riconoscimento.

 

**Quale futuro per Delneri?**

Nella lettera, Delneri non esclude un futuro lontano dalle panchine ma sempre nei pressi del calcio: «Forse verrò a Coverciano come docente, o scriverò un libro che racconti il mio calcio e la mia vita. Oppure vivrò semplicemente senza orologi, godendomi la famiglia e i piccoli piaceri quotidiani». L’ipotesi di un ruolo da commentatore tecnico o da consulente tattico non è stata smentita: «Restare nel mondo del calcio, ma con un ritmo diverso, mi piacerebbe».

 

**Un’eredità indelebile**

Con l’addio di Luigi Delneri, l’era di un allenatore che ha fatto dell’equilibrio tra spirito offensivo e rigore difensivo il proprio marchio di fabbrica volge al termine. La sua filosofia – ispirata al calcio totale e al pressing organizzato – ha influenzato una generazione di tecnici emergenti.

 

Mentre si chiudono i cancelli degli stadi dove ha lavorato, rimane aperto il grande libro delle sue imprese: dal “Chievo miracle” al riscatto di Juventus, dalle salvezze sorprendenti con squadre minori all’affetto incondizionato dei tifosi. Oggi, con un filo di voce rotta dall’emozione, Delneri ha pronunciato il suo ultimo “fischio d’inizio” da allenatore. Ma la sua storia, e il suo esempio di dedizione, continueranno a parlare a chi ama il calcio vero.

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