Lutto nel mondo del calcio: addio a Luigi Delner, simbolo di passione e dedizione

Lutto nel mondo del calcio: addio a Luigi Delner, simbolo di passione e dedizione

 

Con profondo dolore e tristezza nel cuore, annunciamo la scomparsa di Luigi Delner, ex calciatore e stimato allenatore, venuto a mancare nella serata di ieri all’età di 68 anni, dopo aver a lungo lottato contro le complicazioni di una grave malattia. La notizia, giunta tra lo sgomento e l’incredulità di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo da vicino, lascia un vuoto incolmabile non soltanto nelle file delle squadre in cui ha militato e guidato, ma in tutti gli appassionati che hanno ammirato la sua dedizione al “gioco più bello del mondo”.

 

 

Un ragazzo di provincia diventato campione

 

Nato a Perugia il 12 febbraio 1957, Luigi Delner muoveva i suoi primi passi nei campi polverosi della Omnia Tiberina, formazione dilettantistica della sua città. Rapido, istintivo e dotato di un fiuto per il gol fuori dal comune, Delner attirò ben presto l’attenzione dei talent scout: nel 1975 approdò in Serie C con la maglia del Foligno, contribuendo con 12 reti alla promozione in cadetteria della squadra umbra. Il debutto in Serie B arrivò nel 1978, quando il Perugia lo richiamò in biancorosso, ma fu con il trasferimento al Palermo, nell’estate dell’1980, che Delner conquistò definitivamente i palcoscenici più prestigiosi.

 

In Sicilia, l’attaccante umbro maturò il suo calcio: rapido negli scatti, preciso nel tiro e dotato di un’eleganza fuori dall’ordinario, Delner divenne uno dei protagonisti assoluti del campionato, tanto da attirare l’interesse di club di Prima Divisione. Dopo un breve passaggio al Brescia, nel 1984 fece il grande salto in Serie A con la maglia dell’Atalanta, dove rimase quattro stagioni, contribuendo alla storica qualificazione in UEFA Cup nel 1987 grazie ai suoi 15 gol stagionali.

 

 

Dalla fatica in campo alla sfida in panchina

 

Appesa la maglia al chiodo nel 1991, Delner non volle allontanarsi dal rettangolo verde: si iscrisse al corso per allenatori a Coverciano, ottenendo la qualifica UEFA Pro nel 1993. La sua prima esperienza da tecnico fu alla guida del settore giovanile del Vicenza, dove plasmò il carattere di numerosi talenti cresciuti poi fino alla massima serie. Nel 1997 arrivò la chiamata del Genoa, con cui conquistò la promozione in A dopo un’epica rimonta.

 

Negli anni successivi, Delner diventò un punto di riferimento per club ambiziosi in Serie B: Bari, Reggina e Livorno furono alcune delle tappe di una carriera da allenatore costellata di lacrime di gioia per le vittorie e di amarezze per gli inevitabili momenti difficili. La sua filosofia di gioco – basata su un calcio aggressivo, ma armonioso, con un’attenzione particolare alla crescita umana dei calciatori – fece scuola tra i colleghi e lo rese amatissimo da tifosi e dirigenze. Nell’estate del 2008, la sua ultima sfida lo vide nominato vice di Cesare Prandelli in Nazionale Under-21, esperienza che gli permise di lavorare a stretto contatto con i giovani azzurri destinati poi a scrivere la storia.

 

 

Gli ultimi mesi e la malattia che non ha fermato il sorriso

 

Negli ultimi anni, Delner aveva scelto di rallentare il ritmo, dedicandosi all’attività di commentatore tecnico per alcune emittenti sportive e curando una rubrica di analisi tattica su una rivista specializzata. Nel gennaio del 2024 gli era stata diagnosticata una forma aggressiva di leucemia: nonostante la grave diagnosi, Luigi non aveva mai perso il suo caratteristico ottimismo e la voglia di combattere.

 

“Ho passato periodi peggio di questo, amici”, ripeteva scherzando con chi lo andava a trovare in ospedale. “Mi mancano solo i miei ragazzi in campo, ma prima o poi torneremo insieme”. La sua caparbietà e il suo sorriso contagioso ispirarono molti, ricordando a tutti che la forza più grande risiede nello spirito. Purtroppo, nella serata di ieri, le condizioni di salute di Delner si sono aggravate repentinamente: circondato dall’affetto della famiglia e degli amici più cari, si è spento alle ore 22:17 nella sua abitazione di Roma, dove aveva fatto ritorno dopo un ultimo ricovero.

 

 

Il cordoglio e i tributi dal mondo del calcio

 

Appresa la notizia, la FIGC ha disposto un minuto di raccoglimento durante tutte le partite in programma questo weekend, invitando le squadre ad esporre una fascia nera sul braccio e a proiettare sulle grandi videoproiezioni degli stadi un’immagine di Delner con la scritta “Grazie Luigi”. Il presidente federale, Carlo Sassi, ha dichiarato:

 

> “Luigi Delner è stato un protagonista assoluto del calcio italiano, un uomo di grande talento e ancor più grande umanità. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo esempio continuerà a guidarci. A nome di tutta la Federazione, porgo le più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari”.

 

Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati da ex compagni e calciatori cresciuti sotto la sua ala protettrice. Gianluca Pessotto, che debuttò in Serie A proprio grazie a un’intuizione di Delner, ha scritto su Twitter:

 

> “Addio a un maestro dentro e fuori dal campo. Grazie per aver creduto in me e in tanti altri. Mancherai, mister.”

 

Allo stesso modo, la curva sud dell’Atalanta ha annunciato la creazione di uno striscione permanente presso lo stadio di Bergamo, mentre i tifosi del Palermo hanno organizzato una fiaccolata per ricordare le sue imprese in giallorosso.

 

 

Un’eredità che vive oltre il tempo

 

La parabola di Luigi Delner attraversa oltre quattro decenni di storia del calcio italiano. Dalla periferia di Perugia fino alle panchine delle big, la sua carriera è stata scandita da entusiasmo, sacrificio e autentica passione sportiva. I suoi insegnamenti – sul campo di gioco e nella vita – resteranno patrimonio di tutti coloro che lo hanno conosciuto: “Un uomo che ti batteva sul fisico e ti conquistava col cuore”, lo ha ricordato ieri un suo ex collaboratore.

 

Oggi tutto il calcio italiano si stringe intorno al dolore della famiglia Delner. Ai funerali, fissati nella mattinata di venerdì 16 maggio presso la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, parteciperanno rappresentanti delle istituzioni sportive, ex compagni di squadra, allenatori, dirigenti e il mondo del giornalismo sportivo.

 

Nell’eternità del tempo, il nome di Luigi Delner resterà inciso nella memoria di chi ama il calcio autentico, fatto di valori, solidarietà e gioia di vivere. Qualunque sfida ci riservi il futuro, potremo sempre chiamare a raccolta il suo spirito indomito, perché, come amava ripetere lui stesso, “il calcio è la nostra casa, e lì non saremo mai soli”.

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