Rottura dell’accordo: Luciano Spalletti rescinde il contratto da commissario tecnico della Nazionale per motivi personali
**Roma, 14 maggio 2025** – A sorpresa, la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha ufficializzato oggi la rescissione consensuale del contratto che legava Luciano Spalletti alla panchina della Nazionale maggiore. L’annuncio, giunto tramite un breve comunicato stampa sul sito ufficiale federale, parla di “esigenze strettamente personali” che hanno spinto l’allenatore toscano a interrompere il proprio incarico, in scadenza naturale nel giugno 2026.
Le motivazioni dell’addio
Secondo quanto riferito dalla FIGC, Spalletti avrebbe manifestato già da alcune settimane l’intenzione di dedicare più tempo alla propria famiglia e alla salute, dopo anni di intenso impegno professionale tra club e Nazionale. “Ringraziamo Luciano per la dedizione, la passione e i risultati ottenuti in questi mesi – si legge nella nota federale –. Comprendiamo le sue motivazioni personali e restiamo in attesa di future collaborazioni, qualora decidesse di tornare ad allenare la nostra maglia azzurra.”
Il 66enne di Certaldo, alla guida degli Azzurri dallo scorso novembre, lascia un bilancio incoraggiante: 7 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta in dieci partite ufficiali, con una solida qualificazione agli Europei di Germania 2026 già in cassaforte. Tuttavia, la decisione è stata irrevocabile, tanto che Spalletti ha rinunciato anche alla parte residuale dell’ingaggio prevista per la stagione 2025/26.
La reazione del tecnico
In un messaggio diffuso via social network poche ore dopo l’annuncio federale, lo stesso Spalletti ha voluto ringraziare pubblicamente giocatori, staff e tifosi:
> «È stata un’esperienza straordinaria guidare la Nazionale italiana. Ho vissuto momenti indimenticabili e ho conosciuto ragazzi splendidi, che porterò sempre nel cuore. Ma oggi la mia priorità è un’altra: tornare vicino alla mia famiglia, dopo anni di sacrifici e viaggi continui. Ringrazio la FIGC per la comprensione e spero di rivedere presto l’Italia protagonista sul palcoscenico internazionale.»
Il messaggio, accompagnato da una foto del tecnico abbracciato al figlio più piccolo, ha raccolto migliaia di “mi piace” in poche ore, testimoniando l’affetto che il pubblico nutre nei confronti di un allenatore noto per il carattere passionale e per l’approccio tattico flessibile.
FIGC al lavoro per il successore
Immediatamente dopo la rescissione, la FIGC ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio Direttivo, presieduto da Gabriele Gravina, per definire le tempistiche e i nomi possibili per il dopo-Spalletti. Tra i candidati più accreditati figurano:
* **Roberto Mancini**, fresco di separazione dall’Inter e già selezionatore azzurro tra il 2018 e il 2023, apprezzato per aver condotto l’Italia alla vittoria dell’Europeo 2021;
* **Massimiliano Allegri**, reduce da un triennio alla Juventus e noto per la solidità difensiva e l’esperienza internazionale;
* **Fabio Cannavaro**, ex capitano della Nazionale campione del mondo e allenatore con esperienza in Cina e nei settori giovanili italiani;
* **Mauro Tassotti**, storico vice di Spalletti e profondo conoscitore del gruppo, che potrebbe assumere un ruolo ad interim.
Non è escluso che la FIGC opti per un traghettatore interno, magari un profilo emergente dalla Serie A o dai centri di formazione federale, in attesa di un nome di maggiore spessore.
Impatto sul percorso azzurro
La decisione di Spalletti arriva in un momento delicato: mancano infatti soli quattro mesi all’inizio degli Europei di Germania 2026. Il nuovo ct dovrà essere in grado di imprimere continuità ai risultati positivi finora ottenuti, oltre a completare il rinnovamento generazionale avviato in questi mesi. Tra le prossime partite ufficiali, un’amichevole di prestigio contro la Francia a settembre e lo spareggio per la Nations League, in programma a ottobre, rappresenteranno le prime vere prove del post-Spalletti.
Reazioni dal mondo del calcio
I principali quotidiani sportivi e i colleghi allenatori hanno espresso solidarietà a Spalletti, riconoscendogli la sincerità e l’onestà di una scelta non dettata da motivi tecnici o economici. Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha dichiarato: “Capisco Luciano, il nostro lavoro richiede un impegno totale e la famiglia spesso resta in secondo piano. Spero possa trovare l’equilibrio che cerca.”
Anche i calciatori azzurri hanno voluto salutare il tecnico con messaggi di stima, postando su Instagram storie e foto dei momenti più significativi trascorsi insieme agli allenamenti e alle gare.
Conclusioni
La rescissione consensuale di Luciano Spalletti con la FIGC rappresenta un’eccezione nel panorama degli allenatori nazionali, dove raramente emerge una scelta motivata esclusivamente da ragioni personali. Per l’Italia del pallone si apre ora una nuova fase, fatta di interrogativi sul futuro tattico e sul condottiero che guiderà la Nazionale verso la kermesse continentale. Una cosa, tuttavia, è certa: l’eredità lasciata da Spalletti, fatta di entusiasmo e risultati, costituisce un solido punto di partenza per chi raccoglierà il suo testimone.