June 4, 2025

Con grande tristezza, l’ex allenatore del Bologna FC Carlo Mazzone è morto all’età di 86 anni a causa di…[leggi di più]

Morto Carlo Mazzone, primatista delle panchine | Oggi

Carlo Mazzone, uno degli allenatori più amati e carismatici del calcio italiano, ha lasciato un’eredità indelebile durante il suo periodo al Bologna FC. Il suo mandato, dal 1995 al 1998, ha rappresentato uno dei momenti più memorabili della storia moderna del club, guidando i rossoblù al ritorno in Serie A e ponendo le basi per successi futuri.

Nato a Roma nel 1937, Mazzone era già una figura rispettata nel panorama calcistico italiano prima di approdare a Bologna. Conosciuto per il suo stile appassionato, l’adattabilità tattica e l’approccio paterno verso i giocatori, prese le redini del Bologna nel 1995, in un momento in cui il club lottava in Serie B. Il suo impatto fu immediato: nella sua prima stagione riportò la squadra in Serie A, vincendo il campionato cadetto dopo quattro anni di assenza.

In massima serie, la squadra di Mazzone fece molto più che sopravvivere: prosperò. Il suo stile di gioco si basava su solidità difensiva, spirito di squadra e disciplina. Con acquisti intelligenti e una rosa ben costruita, il Bologna divenne una delle squadre più equilibrate del campionato. Sotto la sua guida, il club concluse il campionato 1996–97 al 7° posto, sfiorando la qualificazione europea — un risultato straordinario per una neopromossa.

Uno dei momenti più iconici della sua esperienza al Bologna arrivò nella stagione 1997–98, quando gestì una rosa che includeva il leggendario Roberto Baggio. All’epoca, Baggio era reduce da un periodo difficile e molti credevano che il meglio della sua carriera fosse passato. Mazzone la pensava diversamente: gli diede fiducia e libertà, permettendogli di esprimersi al massimo. Il risultato fu straordinario: Baggio realizzò 22 gol in campionato, il suo miglior bottino stagionale, portando il Bologna all’8° posto e guadagnandosi la convocazione per il Mondiale del 1998.

Il Bologna di Mazzone non era noto solo per i risultati, ma anche per la passione e l’unità. L’allenatore si legò profondamente alla città, ai tifosi e ai giocatori. La sua personalità semplice e la comunicazione diretta conquistarono il cuore dei supporter, rendendolo un’icona in Emilia-Romagna.

Dopo la stagione 1997–98, Mazzone lasciò Bologna, ma il suo lavoro aprì la strada per le qualificazioni europee ottenute dal club negli anni successivi. Il rispetto guadagnato durante il suo periodo in rossoblù perdurò nel tempo.

La parentesi di Carlo Mazzone al Bologna FC resta uno dei capitoli più significativi della sua lunga carriera da allenatore, che contò oltre 1.000 partite — più di qualsiasi altro tecnico nella storia del calcio italiano all’epoca. La sua influenza andò ben oltre la tattica: riportò orgoglio e identità al club, ispirando generazioni future.

Mazzone si è spento nel 2023, ma a Bologna la sua eredità vive per sempre nel cuore della storia rossoblù. Non è ricordato solo come allenatore, ma come un uomo che ha riportato passione, fiducia e anima nella squadra.

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