Milano – Il mondo del calcio italiano e internazionale è stato colto di sorpresa dalla notizia della tragica scomparsa di Eugenio Bersellini, uno degli allenatori più rispettati e amati della storia del calcio. L’ex tecnico, noto per aver guidato l’Inter alla vittoria dello scudetto nel 1979-80, è stato trovato morto in circostanze che restano ancora poco chiare.
Secondo fonti vicine alla famiglia, Bersellini, 89 anni, si trovava nella sua abitazione quando è stato rinvenuto senza vita nella tarda serata di ieri. Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le cause del decesso, sebbene al momento non si escluda alcuna ipotesi, compreso un possibile malore improvviso.
Eugenio Bersellini, soprannominato “Il sergente di ferro” per il suo stile di allenamento rigoroso e disciplinato, ha lasciato un segno profondo nel calcio italiano. Dopo una carriera da calciatore, ha allenato diverse squadre tra cui Inter, Sampdoria, Torino e Fiorentina. Il suo scudetto con l’Inter e la vittoria della Coppa Italia nel 1978 restano momenti iconici della sua carriera.
Numerose le reazioni di cordoglio arrivate da parte di ex calciatori, colleghi e tifosi. “Un maestro del calcio, ma soprattutto un uomo di grande cuore”, ha scritto su X (ex Twitter) l’ex interista Giuseppe Bergomi. “Mi ha insegnato cosa vuol dire sacrificio e dedizione.”
Anche l’Inter ha pubblicato un comunicato ufficiale: “Ci ha lasciato una leggenda. Il nostro affetto va alla famiglia Bersellini in questo momento di profondo dolore. Ciao, Mister.”
In attesa di ulteriori dettagli sull’accaduto, il calcio italiano si stringe nel ricordo di un uomo che ha fatto della passione e del lavoro i pilastri della sua vita. I funerali si terranno nei prossimi giorni in forma privata, come richiesto dalla famiglia.
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