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Con il cuore colmo di tristezza, il mondo del calcio italiano e internazionale saluta per l’ultima volta Ottavio Bianchi, storico allenatore e figura leggendaria del calcio partenopeo. Si è spento nelle scorse ore, strappato troppo presto alla vita da una forma aggressiva di leucemia, una battaglia che ha combattuto con discrezione e dignità fino all’ultimo respiro.
La notizia ha colpito come un fulmine a ciel sereno: Bianchi ci ha lasciati prima del previsto, raggiungendo i suoi cari nell’aldilà e lasciando un vuoto immenso tra familiari, amici e tifosi. Uomo riservato ma carismatico, è stato artefice del primo storico scudetto del Napoli nel 1987, guidando una squadra indimenticabile con Diego Armando Maradona al centro di un sogno diventato realtà.
La sua carriera non si è limitata ai trionfi in panchina: da calciatore ha vestito maglie prestigiose come quelle di Napoli, Atalanta e Milan, portando sempre con sé una visione di gioco moderna e un’umanità rara. Ma è come allenatore che ha scritto pagine indimenticabili, diventando una leggenda del San Paolo, oggi stadio Diego Armando Maradona.
In queste ore, i messaggi di cordoglio si moltiplicano: ex giocatori, colleghi, società e tifosi lo ricordano con affetto e ammirazione.
“Ottavio era più di un allenatore: era un padre, un maestro, un uomo vero,” scrive uno dei suoi ex allievi.
Il funerale si terrà in forma privata, come da volontà della famiglia, che ha chiesto rispetto e silenzio in questo momento di dolore.
Addio, Ottavio. Napoli non ti dimenticherà mai.
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