Riposa in pace: la leggenda dell’Inter Roberto Carlos è morta oggi per……………………………. leggi di più

Riposa in pace: la leggenda dell’Inter Roberto Carlos è morta oggi per……………………………. leggi di più

Storia e leggenda di Roberto Carlos all'Inter

Maggio 2025 — Quando il terzino brasiliano Roberto Carlos arrivò all’Inter nell’estate del 1995, fu accolto come un difensore offensivo fulmineo, con uno dei piedi sinistri più temuti al mondo. Acquistato dal Palmeiras per circa 7 milioni di dollari, avrebbe dovuto brillare con la maglia numero 6 a San Siro. E invece, la sua unica stagione in nerazzurro si trasformò in una lezione tattica su cosa può andare storto.

Il suo esordio fu promettente: 34 presenze ufficiali in stagione e 7 gol realizzati — un numero impressionante per un terzino. Al debutto segnò su punizione da oltre 30 metri per l’1–0 contro il Vicenza. L’ottimismo iniziale contagiò i tifosi interisti, molti dei quali lo vedevano già come una futura bandiera del club.

Ma presto arrivarono le turbolenze. Roy Hodgson prese il comando tecnico in autunno e impose una rivoluzione tattica che costrinse Roberto Carlos in ruoli non congeniali. Invece di lasciarlo agire sulla fascia sinistra, Hodgson lo impiegò da esterno alto, o addirittura da centravanti. Carlos dichiarò in seguito: “Roy Hodgson mi ha rovinato… mi faceva giocare a centrocampo… così non avrei mai potuto giocare per il Brasile.”

La frattura tra allenatore e giocatore si fece sempre più evidente. Carlos sosteneva di non rientrare negli schemi troppo rigidi del tecnico inglese, accusandolo anche di non capire l’evoluzione del calcio moderno. Le tensioni in campo riflettevano quelle nello spogliatoio. Al termine della stagione, conclusa con un deludente settimo posto, Roberto Carlos chiese di essere ceduto.

E fu così che intervenne il Real Madrid di Fabio Capello. Il trasferimento fu immediato: “In dieci minuti ho lasciato tutto… ed eccomi a Madrid”, raccontò il brasiliano.

Ancora oggi, l’opinione tra i tifosi dell’Inter è divisa. C’è chi rimpiange il mancato sfruttamento del suo talento grezzo — lo stesso Capello definì la sua cessione “uno scherzo” — e chi invece sostiene che il suo stile di gioco non fosse adatto alla Serie A dell’epoca. Lo stesso Roberto Carlos, anni dopo, ha dichiarato: “Devo molto all’Inter. È stata un’esperienza unica che mi ha formato.”

Rivedendo quella stagione 1995–96, emerge una storia di incomprensioni tattiche e scelte sbagliate. Un giocatore esplosivo, moderno, che però si trovò imprigionato in un sistema troppo conservatore. Solo dopo il suo arrivo al Real Madrid Roberto Carlos esplose davvero: vinse 3 Champions League, 4 campionati spagnoli e il Mondiale 2002 con il Brasile.

Il suo passaggio a Milano resta una parentesi breve e amara, ma significativa. Per l’Inter, un’occasione sprecata. Per lui, una tappa fugace sulla strada verso la leggenda.

Post Comment

You May Have Missed